settima edizione

Lake Como Design Festival 2025 / Fragments: la frammentazione, naturale o volontaria, come atto rigenerativo, occasione di riconnessione, memoria e ritrovamento.

La settima edizione Lake Como Design Festival ha rinnovato il suo programma di mostre ed eventi speciali a Como e intorno al suo lago. Il titolo della manifestazione di questa edizione è stato Fragments: la frammentazione intesa come occasione di rinascita; la frammentazione, naturale o volontaria, come un atto rigenerativo, accolta come occasione di ricostruzione e riconnessione, memoria e ritrovamento.

Frammenti di Memoria

Alla frammentazione come recupero della memoria viene dedicato il percorso che si sviluppa negli spazi della Villa del Grumello, all’interno del Chilometro della Conoscenza. Intitolata Frammenti di Memoria, l’esposizione è stata una ricognizione ideale di archivi e progetti speciali che hanno coinvolto l’heritage di grandi nomi del design italiano e marchi storici. La mostra si è aperta con un nucleo di opere di Enzo Cucchi. Al centro della sala, presentate da Galleria ZERO..., sculture che reinterpretano le fontane di Roma, trasformandole in frammenti di una città immaginaria che affiora come visione interiore dialogano con una serie di opere esposte a parete realizzate in collaborazione con Edizioni Lithos. Archivio Mantero, punto di riferimento internazionale per la cultura tessile, ha presentato UNANNO, un allestimento che racconta il primo anno di attività pubblica del progetto come nuovo motore creativo. Il risultato è una riflessione sul tempo e sulla memoria come materia progettuale, in costante rigenerazione.

Con la Vico Collection, Campeggi ha proposto una selezione di oggetti trasformabili nati dalla storica collaborazione tra Claudio Campeggi e Vico Magistretti: una collezione che racconta la progettualità come gesto dinamico e adattivo, un invito a pensare la funzione come forma viva. Al centro della Villa, ETEL ha dedicato una retrospettiva alla designer brasiliana Claudia Moreira Salles, esponente di un modernismo caldo, materico, sensibile: un percorso che intreccia rigore formale e uso poetico dei materiali naturali. La narrazione è proseguita con Eredi Marelli, che ha presentato una nuova selezione di design italiano d’autore, da Paolo Buffa a Aldo Rossi, esito di una costante attività di ricerca e riscoperta. AMINI ha omaggiato Bruno Munari con una serie di tappeti ispirati alle celebri Macchine Inutili, trasponendo la libertà del pensiero visivo del maestro in superfici tessili che diventano mappe di immaginazione e invenzione.

La mostra ha incluso anche il lavoro fotografico site-specific dell’artista Dayanita Singh. Singh - che con il progetto Spontaneous Books ha presentato Como Box: un libro non rilegato composto da 30 immagini su schede singole, custodite all’interno di una struttura in legno e dedicata al patrimonio razionalista della città di Como.

Al primo piano della villa, DEDAR ha proposto Weaving Anni Albers, un progetto realizzato in collaborazione con la Fondazione Josef & Anni Albers: cinque tessuti jacquard ispirati all’eredità visionaria dell’artista tedesca, reinterpretati con sensibilità contemporanea per trasformare il filo in linguaggio vivo tra arte, materia e memoria. Le stanze del Grumello ha ospitato anche un dialogo tra Mario Radice e Nanda Vigo, a cura di Roberta Lietti, che prende spunto dal rapporto d’amicizia e di profonda stima tra i due, magistralmente espresso da Radice in una lettera indirizzata all’amica. I dipinti di Radice hanno dialogato con un Cronotopo di Vigo, dei ‘diaframmi’ in lastre di vetro industriale, generando mutazioni incerte e spezzettate a seconda dell’intensità e dell’incidenza del raggio luminoso. 

Nella stanza seguente, una selezione di opere di Alberto Marangoni che, nel 1964, fonda con Barrese, Grassi e Laminarca il Gruppo MID – acronimo di Mutamento, Immagine e Dimensione – uno dei collettivi più visionari e innovativi dell’epoca. Protagonista dell’Arte Cinetica e Programmata, il gruppo contribuì a ridefinire i confini tra arte, tecnologia e partecipazione. Ha chiuso il percorso WonderGlass, alla darsena della villa, con una collezione di opere in vetro che esplorano la trasparenza come metafora della memoria: frammenti di tecniche antiche e visioni contemporanee si fondono in oggetti che sono al tempo stesso materia e racconto. In ogni progetto, il frammento è origine di un nuovo legame, una scintilla capace di riconnettere epoche, storie e persone.

Contemporary Design Selection

Nel parco del Chilometro della Conoscenza è tornata la Contemporary Design Selection curata da Giovanna Massoni, lungo un percorso che, come in una kunsthalle diffusa, ha unito ville storiche e parchi affacciati sul lago. La Contemporary Design Selection di quest’anno è stata un’indagine collettiva sul potere evocativo del frammento. L’open call 2025 ha invitato designer, artigianə, architettə e artistə ad esplorare tre prospettive progettuali: la fragilità - l’estetica della rottura e della trasformazione, il valore dell’effimero e del mutabile; l’atto rigenerativo - la ricomposizione e il recupero, trasformando scarti in nuovi oggetti carichi di significato. Infine, la memoria – come un archivio di frammenti, veicolo di storie, tecniche e culture antiche o dimenticate.

Privilegiando uno di questi fili conduttori o abbracciando la poetica del frammento nella sua complessità, i partecipanti provengono da diversi paesi dell’Europa, dell’Africa, del continente americano, dell’Asia e del Medio Oriente. Individui o collettivi, giovani e meno giovani, testimoni diretti di scenari bellici di inaccettabile disumanità o portavoce di urgenti problematiche sociali ed ambientali, il loro impegno progettuale è sempre e comunque un atto di resistenza.

La selezione ha unito lavori e ricerche che esplorano la frammentazione non come perdita, ma come fondamento creativo. Ogni opera è diventata una riflessione sul tempo, sull’identità e sulle cicatrici – personali, sociopolitiche, ambientali – che segnano persone, materiali e territori. Attraverso percorsi e pratiche differenti raccontano come ciò che è spezzato, dimenticato o marginale possa generare nuova vita, nuovi significati.

Parola Progetto

Si è rinnovata la collaborazione con Parola Progetto, podcast di dialoghi con persone che vivono di progetti, dove si racconta il design in tutte le sue forme solo attraverso la parola. Al suo ideatore, il giornalista Paolo Ferrarini, è stato affidato un workshop dedicato ai designer protagonisti della Contemporary Design Selection. I partecipanti hanno lavorato alla definizione del proprio Manifesto di Design, uno strumento per comunicare idee, ambizioni e progetti per la propria carriera. Nel corso di tre sessioni, si sono concentrati su identità e relazioni, su materiali e temi di ricerca, attraverso esercizi di scrittura, ascolto e progettazione pratica. Il risultato finale è stato un vero e proprio manifesto.

Voci sull'Acqua. Un nuovo capitolo della ricerca Paesaggi d’Acqua

Voci sull'Acqua è un nuovo capitolo della ricerca Paesaggi d’Acqua, presentata durante la scorsa edizione del Lake Como Design Festival, una ricerca che riguarda l’area dei laghi prealpini a nord e sud delle Alpi dove l’acqua è la materia distintiva e ne determina la fisionomia e la continuità paesaggistica superando i confini politici e la frammentazione territoriale imposta dall’uomo. L’installazione, a cura di Stefano Larotonda e Niccolò Nessi ha rappresentato un viaggio ideale sul rapporto tra l’acqua e l’uomo raccontato attraverso frammenti e contributi di esperti e che trova nell’architettura della darsena di Villa Sucota l’espressione fisica del loro rapporto. Un’esperienza fluida e sensoriale che supera la necessità di mostrare immagini per dare spazio alle VOCI. Con i contributi di Katia Accossato, Marc Collomb, Ludovica Molo, Stefano Moscatelli, João Nunes, Tiziano Schürch, Clemente Tajana, Ruggero Tropeano, Paola Viganò. L'installazione è stata realizzata con il supporto tecnico di Nephos Swiss Fog.

Aldo Rossi. Architettura per frammenti

Aldo Rossi. Architettura per frammenti, a cura di Chiara Spangaro e in collaborazione con la Fondazione Aldo Rossi, ha presentato una lettura del frammento nel lavoro teorico e architettonico di Aldo Rossi (Milano, 1931 -1997), tema che attraversa la sua pratica dagli anni Sessanta in avanti. La mostra, allestita all’interno della ex chiesa di San Pietro in Atrio, ha preso il titolo da uno scritto di Aldo Rossi conservato negli Archivi MAXXI Architettura: Frammenti. Un’architettura per frammenti ovvero un’architettura del possibile. Ed è proprio intorno al concetto di frammento che si è articolato il percorso espositivo, mettendo in luce uno dei temi più profondi e ricorrenti nel pensiero e nella pratica dell’architetto. L’esposizione ha incluso una selezione di disegni di architettura, fotografie, testi e documenti nei quali Rossi si è confrontato con il concetto di frammento.

Il corpus delle opere si è articolo intorno a tre nuclei fondamentali per il concetto di frammento nel pensiero di Rossi. Il primo nucleo è dedicato a Ornamento e delitto (1973), film realizzato con Gianni Braghieri e Franco Raggi per la XV Triennale di Milano: un collage di materiali cinematografici e documentari che analizza il rapporto tra architettura, contesto ed esistenza umana. Pur non essendo inedito, il film rimane poco visto e difficilmente reperibile, ed è oggi tra le opere più ricercate. La città analoga (1976), presentata alla Biennale di Venezia e realizzata insieme a Eraldo Consolascio, Bruno Reichlin e Fabio Reinhart. Un grande collage che riunisce progetti di Rossi, mappe di città storiche e immagini simboliche per l’autore. Per la prima volta l’opera è accompagnata dagli elementi della sua elaborazione, oltre che da una mappa di Dario Rodighero, esposta al Bonnefantenmuseum di Maastricht nel 2015 e qui riproposta in una nuova versione. A completare la sezione, testi teorici provenienti dagli Archivi MAXXI Architettura. Il terzo capitolo è dedicato a Fragments, progetto concepito per Artforum e sviluppato poi in una serie di opere che riflettono sulla città come costruzione di frammenti architettonici, propri e altrui, reali e ideali. Ad aprire e chiudere il percorso espositivo, due quadrerie di opere rivelano come il tema del frammento attraversi tanto il disegno quanto la concezione stessa dei lavori, offrendo al visitatore una lettura stratificata e poetica del pensiero di Aldo Rossi.

Aldo Rossi. Il film

In concomitanza con la mostra dedicata alla figura di Aldo Rossi, la settima edizione di Lake Como Design Festival ha dedicato una serata speciale alla proiezione del film documentario Aldo Rossi design, regia Francesca Molteni & Mattia Colombo, prodotto da Muse Factory of Projects in collaborazione con la Fondazione Aldo Rossi. Rari materiali e video d’archivio, testimonianze inedite, immagini e album di famiglia compongono, con gli scritti del grande architetto, la prima narrazione video dedicata a questo tema, arricchita da preziose testimonianze di Morris Adjmi, Alberto Alessi, Ludovica Barassi, Alberto Ferlenga, Antonia Jannone, Daniel Libeskind, Bruno Longoni, Giorgio Pogliani, Paolo Portoghesi, Fausto Rossi, Chiara Spangaro.

Archivio Design Ico Parisi

In occasione di questa edizione, l’Archivio Design Ico Parisi ha inaugurato la sua nuova sede, in via Diaz 11 a Como presentando l’esposizione di alcuni lavori pittorici realizzati da Ico Parisi tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80. Questi dipinti di grande formato fanno parte della serie Crolli edificanti – Tavole di provocazione, opere mai esposte prima d’ora in ambito comasco realizzate attraverso l’aggregazione di vari pannelli dipinti che rimandano a un’idea straniante di immagine frammentata, parte integrante di una ricerca progettuale dell’artista in cui i soggetti (televisori, elettrodomestici, auto ed altro) diventano per Parisi ‘segnali’ paradossali del disfacimento dell’abitare.

Gli spazi di via Diaz, già progettati dall’architetto Marco Balzarotti e ristrutturati nel pieno rispetto del disegno originale del 1999, permetteranno finalmente l’accesso al pubblico – per attività di studio, di ricerca e di consultazione diretta – al ricco materiale archivistico, fotografico e documentale, in parte giunto tramite lascito ereditario e in parte acquisito negli anni, consentendo inoltre la fruizione delle opere d’arte, design e architettura esposte in sede e di un’ampia biblioteca. La nuova sede consente per la prima volta la consultazione diretta di questi materiali, accanto alla fruizione di opere esposte secondo un programma ideato da Roberta Lietti, curatrice e responsabile dell’Archivio.

Lobby Nomade

Nell’ex chiesa di Santa Caterina, in via Borgovico, Nomade e Ultrapresent Studio hanno ricreato la loro personale visione della lobby, ambiente comunemente presente negli hotel di qualsiasi livello, e che - per definizione - è un locale aperto e accessibile a chiunque. Progettato come uno spazio vestito di design e arte, Lobby Nomade è un’idea nata come sensazione di piacevole interazione tra figure eterogenee: sguardi, persone, strette di mani e menti si incontrano, muovendosi tra le opere materiche degli artisti Paolo Gonzato e Cosma Frascina, e pezzi di design che possono offrire occasioni d’osservazione, ascolto e racconto. I designer in mostra sono TIP Studio, Studio X, Cristina Celestino per Saba, 967arch per Saba, 967arch per Coro, Daniele Daminelli per Malcusa, Ultrapresent Studio. Un luogo in cui le storie si raccontano e scoprono, in cui le connessioni vengono programmate e accese.

Alvaro Molteni. Sketches

L’esposizione Alvaro Molteni. Sketches, ospitata all’interno del Giardino Bellini a Como, ha proposto circa 50 opere di piccolo e piccolissimo formato che l’artista usava definire “bozzetti”. Si tratta infatti di schizzi eseguiti con tecniche diverse e su supporti vari, a seconda di ciò che aveva a disposizione nel momento dell’ispirazione: carte, frammenti di legno o faesite. Sono per la maggior parte studi per opere che vennero poi sviluppate in dimensioni maggiori, lungo un lasso temporale compreso tra gli anni ’40 e il 2000. L’esposizione, che si avvale della supervisione del critico Luigi Cavadini, ha svelato anche la modalità del lavoro di Molteni, solidamente costruita prima sul disegno, quindi sul bozzetto in piccolo formato, per concludersi nell’opera definitiva.

The disappeared Como. Cinque carotaggi urbani nellacomo scomparsa

La mostra The disappeared Como ha proposto cinque carotaggi urbani nella Como scomparsa, cinque casi emblematici di riscrittura del palinsesto storico nelle aree di Piazza Duomo, Piazza Cavour, Cortesella-Piazza Perretta, Teatro Sociale-Piazza Verdi, e Stadio-Giardini a lago. Il progetto di allestimento ha previsto la creazione di brevi segmenti espositivi collocati tra le rovine esistenti che riportano una selezione di immagini d'epoca di ciascun luogo, effettuata con la collaborazione di Fabio Cani, e la ricostruzione delle soglie storiche che ne hanno scandito l'evoluzione. Il percorso si è snodato all'interno delle Terme di Como Romana, in un'ideale risonanza visiva e simbolica tra racconto e contesto.

Frammenti di Storia. Mostra personale di Virginia Guiotto

Frammenti di Storia è un racconto fotografico di Virginia Guiotto, curato da Massimiliano Mondelli e Paolo Vanoli, all’interno di un'Antica Nevera dimenticata, frammento pure esso di un tempo perduto. La mostra ha celebrato un incessante movimento, fissato in frammenti, che continua senza posa a interrogarci sul senso del nostro passaggio terreno. In questo contesto, il frammento viene inteso come una testimonianza di ciò che è stato ma anche di cambiamento, trasformazione e rinascita. Come e più di molte città europee, Como è il risultato di una sovrapposizione di vita che non ha mai cessato di approfondirsi e modificarsi nei secoli: opere d’arte e brandelli di storia che dislocati, variando, non si sono perduti, ma che hanno saputo ridarsi significato e in qualche caso imporlo allo stesso luogo di trasferimento.

Piccoli Razionalisti all'asilo Sant'Elia. Apre al pubblico il capolavoro razionalista di Giuseppe Terragni

Nel circuito delle visite agli edifici della Como Razionalista, Lake Como Design Festival ha aperto al pubblico l’Asilo Sant’Elia (1935-1937) di Giuseppe Terragni, capolavoro del razionalismo pensato per il benessere educativo e psicologico dei bambini. Qui è stata allestita un’installazione video sul progetto Piccoli Razionalisti, ideato da Wonderlake Como, in collaborazione con l’Accademia dei Piccoli Artisti, che nell’anno scolastico 2024/25 ha coinvolto oltre 1400 alunni delle scuole primarie della città e della provincia di Como in un viaggio alla scoperta dell’architettura razionalista comasca.

Il progetto si conclude con la sua presentazione all'interno dell’Asilo Sant'Elia in occasione della settima edizione di Lake Como Design Festival e annuncia la sua espansione con il progetto Città Razionalista, aprendosi anche a nuove fasce d’età, scuole primarie, licei e cittadini e a nuove architetture del territorio. Il nuovo progetto si propone di consentire a 2500 cittadini di Como e del territorio circostante, a partire dai sei anni, di scoprire i luoghi simbolo del Razionalismo lariano attraverso percorsi pensati su misura per ogni età e livello di formazione. Laboratori all'Asilo Sant'Elia – Durante la sua apertura l’Asilo fa inoltre da cornice a laboratori creativi per i più piccoli ispirati alla storia e alle forme del luogo.

Studio Visit

Studi di progettazione, gallerie e atelier di artisti presenti nella città di Como e intorno al suo lago, diventano protagonisti durante le giornate del festival di un percorso dedicato all'arte, all'architettura e al design. Mostre, installazioni site-specific e contenuti realizzati ad hoc per l'occasione hanno arricchito il programma della settima edizione. Ecco i protagonisti di questa settima edizione: Dalmoto & Chiara Berta , Memesi, Studio Terragni Architetti, Fabrizio Musa, Materia 2.0, Atelier Draga&Aurel, Harry Miesbauer Yacht Design, Archivio Collina, Studio Galli Cavalcabò, Brambilla Orsoni Architetti Associati, Tipografia Como - Workshop Make Your Abstract Real, Mimmo Totaro, Ceresa Grandis Architetti, SPAZIO 4, Archivio Cattaneo, Trippini Stampe Antiche.

Lake Como Design Festival / VII edizione
14 - 21 settembre 2025
Fragments


un progetto di

Wonderlake Como ets

in collaborazione con
Associazione Villa del Grumello / Fondazione Antonio Ratti / Muse Factory of Projects

con il contributo di
Regione Lombardia

con il patrocinio di
Comune di Como / Camera di Commercio Como-Lecco

sponsor
Chiarella / Mantero

guided tour partner
Materia 2.0

media partner
AD / ARK JOURNAL / ARTEMEST / C41 / COOL HUNTING / DE ZEEN / FALSTAFF LIVING / FUORISALONE.IT / ICON / IDEAT / LAMPOON / LIVING CORRIERE DELLA SERA / SALON / STIR / YATZER

hospitality partner
Bottega Comacini / Da Giacomo al Lago / Hilton Lake Como / Hotel Barchetta Excelsior / Palazzo Albricci Peregrini / Plinius / Passalacqua / Kitchen / Raimondi / Rent All Como / Terminus / Villa Flori

technical partner
Cappellini / Como Classic Boats / Davide Groppi / Fioroni / Gruppo Colombo / Kappa / L'Auto / Level / Living Divani / Macro Milano / Nephos Swiss Fog / One to One / Rossetti / Seletti / Vague