

Serretta
Fragmented Series 01.1
In quest’opera, il frammento è sia processo che risultato – un atto rigenerativo di smontaggio e ricomposizione, dove la separazione diventa punto di partenza per un nuovo insieme. Il lavoro è composto da due sculture, ciascuna realizzata in pietra naturale e metallo.
Ogni pezzo ha origine da un unico prisma – uno in pietra, l’altro in metallo (cavo) – che viene poi intenzionalmente tagliato. Le forme così suddivise vengono quindi ricomposte, integrando frammenti del materiale opposto nella loro struttura. Il risultato è una composizione in cui materiali contrastanti dialogano tra loro, con superfici che si incontrano in spigoli netti e giunzioni impeccabili, dando vita a un’entità nuova che trascende gli elementi singoli. Attraverso il gesto del taglio e della ricomposizione, l’opera esplora l’essenza del frammento non come resto isolato, ma come elemento fondante della trasformazione. L’interazione tra peso e texture, solidità e precisione, mette in evidenza sia l’autonomia di ciascun materiale sia la loro interdipendenza nella costruzione di un insieme coerente.
Questo progetto è un’indagine sulla ricostituzione, in cui l’atto del tagliare non è distruzione ma creazione – un’occasione per riconnettere, recuperare e ridefinire la forma.

Bas Pattyn è un artista belga il cui lavoro scultoreo è profondamente influenzato dal suo background nel design grafico e dell'arredamento. La sua pratica è incentrata su composizioni geometriche astratte che emergono da una struttura autoimposta, tipicamente a partire da una griglia. Attraverso un processo di piegatura, taglio e spostamento dei piani, crea opere raffinate che sfumano il confine tra due e tre dimensioni.
Pattyn lavora con materiali come l'alluminio, l'MDF e il marmo, ciascuno selezionato per le sue qualità visive e tattili. I suoi pezzi in alluminio e MDF sono rifiniti con lacche stratificate in palette di colori intuitive, dando l'impressione di disegni che fluttuano nello spazio. Al contrario, i suoi lavori in marmo enfatizzano la bellezza grezza della pietra, utilizzando finiture che vanno dall'opaco al lucido a specchio.
Radicato nella tradizione minimalista, il suo lavoro risuona con la chiarezza formale di De Stijl e la sensibilità materiale di artisti come Ellsworth Kelly e Donald Judd. Attraverso la precisione e la ripetizione, Pattyn costruisce sistemi visivi che mettono ordine nella complessità, invitando lo spettatore a un'esperienza contemplativa di forma, luce e colore.