
Serretta
Ketophyllum
Durante una ricerca per una mostra sul nostro rapporto con la luce lunare e con ciò che fiorisce nel buio, Abbott ha trovato l’immagine di un fossile di Ketophyllum nel libro “The Moon – From Inner Worlds to Outer Space” (a cura del Louisiana Museum of Modern Art). Questi antichi coralli risalgono a circa 420-443 milioni di anni fa, un’epoca in cui la Terra ruotava più velocemente sul proprio asse e, di conseguenza, l’anno durava 420 giorni. Affascinata dagli strati simili a crinoline e dalle linee della forma del Ketophyllum, Abbott si è chiesta se la differenza nei ritmi della Terra potesse aver influenzato anche quelli delle maree — e quindi la forma stessa del corallo.
Utilizzando il grès e la tecnica del colombino, l’artista ha esplorato e interpretato le complesse stratificazioni che conferiscono forma al campione. Un invito a riflettere sui molti frammenti di tempo, luoghi, storia, conoscenza e vite passate del mondo naturale, alcuni dei quali risiedono sicuramente nelle parti più antiche della nostra coscienza, e a riportarli in superficie, affinché possano diventare parte del nostro modo di vedere ciò che ci circonda.

Marta Abbott (Amsterdam, 1983) è un’artista ceco-americana che vive e lavora a Roma. La sua pratica multidisciplinare si sviluppa tra carta, tela, ceramica, fotografia e video, esplorando i legami tra organico, metamorfosi e caducità attraverso un linguaggio stratificato. La disposizione delle opere nello spazio diventa occasione per attivare connessioni, aprire narrazioni, accogliere e disorientare.