
Cappella Celesia
Bigfoot
L’oggetto proposto concentra l’attenzione sulle modalità di connessione tra i frammenti, mettendo in risalto, per contrasto, il valore di ogni singola parte.
Il giunto non è solo un elemento tecnico, ma diventa un dispositivo estetico che influenza la percezione e l’esperienza spaziale. Osservarlo significa esplorare quella soglia capace di accogliere l’imperfezione e trasformarla in unità. In un’epoca di frammentazione, il giunto assume il ruolo di riconciliazione, “momento conflittuale che separa e unisce gli elementi” (Bötticher, cit. in Frampton, Studies in Tectonic Culture).
Sfridi di ferro e blocchi di pietra imperfetta vengono recuperati e assemblati: non è il materiale in sé a essere innovativo, ma la sua interconnessione. La struttura, in ferro naturale con saldature a vista, reinterpreta elementi architettonici come telaio e plinti. I piani, fissati da magneti cilindrici che fungono anche da ferma-libri, restano facilmente rimovibili e flessibili. Il magnete diventa un giunto astratto, potente ma effimero.
Alla base, grandi piedi regolabili in ceppo di Gré richiamano le radici dell’architettura italiana. La loro forma a tronco di cono recupera memorie di basamenti antichi e piedini di mobili tradizionali. In una società instabile, il piede diventa metafora di solidità. Il peso che grava a terra contrasta con la leggerezza della parte superiore.
La scaffalatura è modulare e adattabile, disponibile in quattro configurazioni dimensionali.

Vacuum Atelier è un studio di architettura fondato dagli architetti PhD Gino Baldi (Architetto – Dottore di ricerca al Politecnico di Milano) e Serena Comi (Architetto) a Bergamo nel 2021.
Per Vacuum Atelier il progetto è una continua contrattazione tra le diverse risorse che possono presentarsi: vincoli economici, vincoli normativi, esigenze spaziali, esigenze energetiche, uso dei materiali, nuove destinazioni d’uso, sono tutte risorse che fanno parte del progetto, che di volta in volta dominano o soccombono, spostando pesi ed esiti. Queste risorse vengono selezionate, assemblate e utilizzate attraverso una logica artigianale. Lo studio indaga temi trasversali che passano dalla scala del paesaggio e dell’architettura fino al progetto dell’oggetto.