MATERICA (IT)

Capriccio

Sentire la terra – poetica ancestrale

Un progetto in stretta connessione con la materia, il desiderio di raccontare storie che si intrecciano a luoghi, e frammenti di vissuti che ci appartengono. Un vero e proprio dialogo tra gli elementi, forme e tessiture primordiali, argille e rocce selvagge, legate tra loro da un’imprescindibile relazione con la terra.

Utilizzando forse la più antica tecnica adoperata in passato per la realizzazione di manufatti, conosciuta anche come tecnica del colombino o lucignolo, nasce dunque una serie di vasi realizzati a mano, che racconta di forme istintive e della loro fragilità attraverso una poetica ancestrale.

La realizzazione di ognuno, si sviluppa principalmente attorno a tre fasi. La prima, una vera e propria esplorazione emotiva che porta alla scelta di luoghi ben precisi, dove poter ricercare e raccogliere materiali. Attraverso un processo di metamorfosi della materia, durante la seconda fase, rocce, argille selvagge e vetri raccolti vengono, spaccati, frantumati, mutando così nella forma. Infine, la fase della rinascita, un solo atto, una trasmutazione della memoria attraverso una specifica gestualità che imprime il suo ricordo sulla superficie di ogni pezzo, rendendolo così unico ed irripetibile.

Laura Rota, artista poliedrica, fonda il suo studio, Materica, nel 2017. Diplomata al Liceo Artistico con specializzazione in scultura, durante i suoi successivi studi di approfondimento nel mondo dell'arte e del design, ha avuto modo di conoscere e sperimentare diverse espressioni artistiche, ma sempre con una parti colare attrazione e propensione alla matericità e alla tridimensionalità. La sua attenzione si focalizza così sulla ricerca dei materiali e l'argilla diventa protagonista assoluta di tutta la sua produzione.