Giulia Paradell (IT/ES)

Serretta

Percorsa vuol sentirsi la mia isola
Un libro realizzato interamente attraverso un processo di fabbricazione di carta artigianale, partendo da piante e fibre vegetali raccolte sull’isola di Alicudi.

Il progetto prende la forma di un leporello di otto pagine, aperto orizzontalmente su un piano, con al principio e al termine due pietre a sostenere l’interno.

Per quanto riguarda il corpo del libro, ogni foglio è prodotto con una diversa pianta autoctona, rappresentativa dei vari livelli dell’isola: si parte dal mare, con le alghe, per risalire progressivamente la montagna, attraversando fichi d’India, capperi, carrubi, ulivi, corbezzoli, borragine, erica, vite, felce ecc., restituendo un’ascesi materica nell’attraversare il paesaggio pagina dopo pagina, gradino dopo gradino.

La scelta del leporello rispecchia il movimento fisico dell’attraversamento dell’isola, dove ogni pagina diventa un frammento di paesaggio, una traccia botanica e materica da leggere come tappa di un cammino.

Nell’abitare l’isola come una biblioteca diffusa, il paesaggio diventa libro che si dispiega nello spazio così come il corpo si muove nell’ambiente: è una lettura fisica, frammentaria, stratificata. Un gesto lento e materico che espande l’idea di pubblicazione, fino a farla coincidere con l’atto stesso del camminare, raccogliere, osservare.

In questo senso, la biblioteca non è più un luogo chiuso e centralizzato, ma un organismo fluido, in cui la conoscenza non giace sugli scaffali, ma su un suolo fertile.

Giulia Paradell è una designer e bibliotecaria la cui ricerca esplora l’editoria come pratica artistica e collettiva. Il suo lavoro si concentra sul libro come oggetto culturale, materiale e sociale, sperimentando forme editoriali alternative e pratiche di pubblicazione che si intrecciano con il gesto, il corpo e il paesaggio.

Attraverso un processo graduale di dematerializzazione, la sua pratica l’ha condotta alla fabbricazione di carta artigianale come elemento primario di creazione — concependo il libro non solo come supporto per un contenuto, ma come materia viva, modellata dal paesaggio e dal tempo.

È cofondatrice di Urbild Editions, casa editrice indipendente che esplora il rapporto tra pratiche visive e sonore, e di Isola Futura, piattaforma dedicata alla preservazione di pratiche contemporanee e tradizionali legate all’insularità.